La clausola detta “russian roulette clause” nelle societa’ di capitali. Lo stallo decisionale (dead-lock) è un’ipotesi di impasse societario che, nei fatti, determina l’ingovernabilità di un’azienda. Questo è un caso non raro, soprattutto nelle società di medie dimensioni e/o familiari, spesso strutturate con capitale sociale ripartito in misura paritetica e, magari,
un coinvolgimento diretto anche alla gestione aziendale, ad esempio con partecipazione al Consiglio di Amministrazione con parità di poteri.
Una società così costituita, funziona finché gli azionisti concordano sulle strategie aziendali. In caso di dissidio, però, entra in una situazione di paralisi spesso insanabile. per questo, sempre più spesso, viene inserita nei patti parasociali, una clausola con lo scopo di superare possibili situazioni di paralisi societaria, è la cosiddetta russian roulette.
Per sua intrinseca caratteristica, questa clausola assicura un equilibrio negoziale, garantito dal fatto che, a prescindere dal criterio per determinare il valore delle quote, la scelta tra l’acquisto o la vendita spetta alla parte che non ha fissato il prezzo.
In sostanza, il meccanismo della roulette russa si innesca così: in caso di stallo decisionale della società, il socio che lo vuole superare fissa il prezzo per l’acquisto delle quote dell’altro socio che può accettare di vendere o esercitare il diritto di comprare egli stesso allo stesso prezzo le quote del socio offerente (o socio “suicida”).
Se è vero che da un lato la parte ha il potere di assumere l’iniziativa di determinare il corrispettivo per la compravendita delle azioni, dall’altro la parte oblata ha il diritto potestativo di approfittare, in un modo o nell’altro, di eventuali valutazioni erronee sia in eccesso che in difetto.
Pertanto, l’effetto espropriativo prodotto dalla russian roulette clause è, in ultima analisi, rimesso al socio uscente, al quale spetta la decisione del tipo di operazione da compiere, a prescindere dai criteri oggettivi assunti per la determinazione del prezzo.
Questa clausola, circa un anno fa, è stata oggetto di una interessante quanto importante sentenza di merito.
Con la pronuncia n. 19708 del 19 ottobre 2017, infatti, la Sezione Imprese del Tribunale di Roma ha ritenuto valida e legittima la russian roulette clause, in quanto funzionale a risolvere lo stallo decisionale ed evitare la contestuale dissoluzione dell’azienda.
Dopo un’approfondita analisi e puntuale argomentazione di tutte le contestazioni presentate contro la clausola in esame (che qui non riportiamo), i Giudici ne hanno sancito la validità ed efficacia, in quanto “negozio legislativamente atipico, di cui va verificata la validità in termini di liceità e di rispondenza ad interessi meritevoli di tutela per l’ordinamento”.
In conclusione, l’applicazione di questa clausola consente di evitare il rischio di dissoluzione della società con un criterio equo. Infatti, da un lato consente ad un socio che ancora crede e ha interesse nel progetto dell’impresa di avanzare una proposta d’acquisto (che dovrà necessariamente avere valori equi, stante la possibilità del diritto di acquisto da parte del destinatario di questa), mentre l’altro socio può decidere di abbandonare la compagine sociale o, se lo ritiene più conveniente, acquistare lui la partecipazione dell’offerente, all’importo da questo stabilito.
A cura di: Studio Spinapolice & Partners