ANNO XII - &MAGAZINE - 

UNICI - Palazzo Ximenes Panciatichi a Firenze

UNICI - Palazzo Ximenes Panciatichi a Firenze

Una mostra d’arte collettiva, che sarà allestita in occasione della presentazione dell’Annuario Artisti ’23, volume d’arte edito da Sandro Serradifalco e distribuito da Mondadori, che giunto quest’anno alla sua quinta edizione, costituisce un fondamentale punto di riferimento per il collezionismo contemporaneo. L’editore Serradifalco: “Il nostro Annuario si pone l’obiettivo di rappresentare un confronto ragionato tra i grandi lasciti artistici del passato e le più attuali tendenze espressive.”

Internamente ci sono dei dossier critici curati da Leonarda Zappulla, relativi al progetto UNICI dedicato a 41 artisti, e ad oltre 500 opere di artisti contemporanei commentate dal critico di chiara fama Vittorio Sgarbi in una speciale sezione dal titolo “Porto Franco”. “Se il passato ha detto e fatto tanto, il presente può sorprenderci altrettanto se non addirittura di più (…) Trovo, dunque, intelligente il progetto di un Annuario, per così dire, “rivelatore”, che restituisce all’arte la sua libertà originaria e all’artista la sua verità esclusiva.” Vittorio Sgarbi

I 41 artisti protagonisti del progetto “Unici”(per i dettagli vedi allegato 2): Affatato Michele, Aiassa Elisa, Alloisio Marco Monte, Amoruso Elisabetta, Bennici Elisa THIS_IS_EB, Bug_gabrielepandiani, Catalani Doro, Catellani Marta MARTART, Cecchet Rosanna, Cesana Augusta, Ciaffi Paolo, Cittati Giampiero Agàveo, Ciuciu Alina, Comaschi Stefania MOMYART, Gattavecchia Aristide, Gennari Augusto, Gentile Giuliano, Giannone Vincenzo Jiannò, Ianese Michela, Iazeolla Maurizio, Leporatti Lucia, Loliva Francesa, Lovera Francesca, Nante Mauro, Oliva Giuseppe, Pantaleo Saverio Maria, Passera Oliviero, Passeri Fabio, Pavan Mauro, Petrucci Gabriele, Pinzi Fabrizio, Posa Gennaro, Pulcini Eleonora, Raniolo Mario, Ripamonti Luca, Salomè Paola, Spina.Police, Teneva-Zaikoff Eva, Vacca Salvatore Antonio, Velardo Armando, Zammit-Lewis Mario.

Opening Venerdì 9 giugno dalle ore 10.30 alle ore 18.00
10-11 giugno dalle 9.00 alle 18.00
Palazzo Ximenes Panciatichi Via Borgo Pinti n. 68 - Firenze

 

Intervista a cura di Leonarda Zappulla a Giovanni Spinapolice.

È un animo sempre in fermento quello Spina.Police, artista interdisciplinare la cui produzione ha i suoi esordi con la composizione di musica per immagini, come ama definirla, e oggi abbraccia pittura, scrittura, realizzazione di cortometraggi e installazioni, spesso concatenati tra loro dal filo conduttore di un unico racconto. 

Dalle atmosfere enigmatiche e spesso tenebrose delle sue composizioni emerge una visione ottimistica, lui stesso asserisce: “non importa quanto sia buio il momento che vivi... c’è sempre una via d’uscita”. Da bambino pieno di vitalità, gioia e curiosità, passa a vivere un’adolescenza travagliata a seguito della prematura perdita del padre, e già a partire da questi anni i suoi sfondi si tingono di nero. Una dicotomia insita nel suo spirito tra razionale e irrazionale, tra tristezza ed euforia, tra senso di costrizione e libertà, è il leitmotiv del suo percorso e della sua espressione artistica. Possiamo parlare di opere psicologicamente approfondite che attendono ad un processo catartico: via via durante la realizzazione di un’opera l’autore si libera dalle sue paure trovandosi ad affrontarle e dialogando con quelle emozioni da cui avrebbe voluto prendere le distanze.
Lampante il grande fascino dell’artista per il simbolismo e l’esoterismo, dottrine che sicuramente rendono la sua ricerca ricca di significati altri, lontani da ciò che siamo abituati a vedere, cioè lontani dalla sola e sterile apparenza. Nelle opere pittoriche i lineamenti si svelano in dettagliate connotazioni, l’uso sapiente del chiaroscuro e delle sfumature tratteggia ritratti realistici, i sottili giochi di ombre e i bagliori di luce danno corpo e volume, oltre a suggerire un’emblematica via d’uscita e di salvezza. Guardando alcune delle sue opere siamo avvolti da una sensazione di inquietudine, di mistero, che ci investe quasi come se stessimo guardando un film di Dario Argento, dalle cui sceneggiature emerge proprio la poesia della vita e della morte, la stessa indagata da Spina.Police. Egli è abilissimo nel narrare visioni fantastiche e surreali attraverso cui svelare segrete implicazioni dagli echi ambigui, in grado di suscitare una presa di coscienza con cui ognuno di noi è chiamato a fare i conti.

 

Redazione &Magazine

 


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