ANNO XII - &MAGAZINE - 

Nella bufera della Banca Popolare di Bari coinvolta anche la Cassa di Risparmio di Orvieto, condannata dal Tribunale di Terni.

Nella bufera della Banca Popolare di Bari coinvolta anche la Cassa di Risparmio di Orvieto, condannata dal Tribunale di Terni.

Il Tribunale di Terni ha condannato la Cassa di risparmio di Orvieto a risarcire un risparmiatore che aveva sottoscritto un contratto per l’acquisto di azioni dell’ex Banca popolare di Bari per un totale di 7.223 titoli.

Questo il commento dell’Unione nazionale consumatori dell’Umbria a seguito della sentenza: “Il giudice evidenza il carattere illiquido delle azioni in questione e gli obblighi informativi a carico dell’intermediario.”

In pratica, secondo il parere del giudice Luca Ponzillo, per quegli strumenti finanziari sussistevano difficoltà di smobilizzo a condizioni significative, e quindi per l’investitore ci sarebbero stati ostacoli o limitazioni allo smobilizzo entro un lasso di tempo ragionevole, a condizioni di prezzo significative.

Insomma, acquistati ad un valore di circa 9 euro ad azione, quei titoli non avrebbero garantito un affare per il sottoscrittore dell’accordo.

Ora l’auspicio è che, sulla scorta del tribunale di terni ci siano altri pronunciamenti simili, affinchè, come ha dichiarato l’Unione nazionale consumatori: “D’ora in poi tutti i risparmiatori coinvolti possano ricevere giustizia”.


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