Si chiama ‘mytutela’, si può scaricare gratuitamente, archivia messaggi, testi, immagini e ha validazione forense. Protegge prima le vittime piuttosto che sbrogliare cause in tribunale.
Tempi duri per i molestatori seriali. L’uso invasivo di pc, smartphone e iPhone ha creato problemi nelle relazioni e disintegrato i rapporti di coppia (quando non li ha creati).
Così è tutta italiana la progettazione di un’app pronta a inchiodare bulli, molestatori e stalker, in nome dell’evoluzione dei tempi attuali. Un’app che sarà utilizzata anche come prova giuridica, sbrogliando non da poco criticità da aule di tribunale. Insomma, questa app si chiama ‘mytutela’, e prima ancora che avvocati e magistrati aiuta coloro che subiscono queste angherie psicologiche via etere. L’utilizzo della app è semplicissimo: si scarica gratuitamente e poi si segnala il numero e la email dello stalker. In modo automatico l’app registra e fa confluire in un archivio i messaggi, i video, le immagini e i testi delle email, che saranno salvati e che resisteranno anche se il telefonino cellulare dovesse finire distrutto. Non solo, il sistema possiede anche dei sensori, una sorta di ‘alert’ che avvisa che chiamate e sms hanno contenuto minatorio, indicando anche determinate parole risultanti offensive (un migliaio) oltre ad espressioni ingiuriose registrate e codificate, da ‘ti uccido’ a ‘pubblico le tue foto’. A oggi si può scaricare gratuitamente per android e iPhone questa app ‘mytutela’, che archivia le chat sospette e che hanno validazione forense. Non solo, l’app crea anche una sorta di report, bello e pronto per presentare all’autorità una denuncia circostanziata.
A cura di: Studio Spinapolice & Partners